Coronavirus: come cambia il diritto di visita del genitore separato

Coronavirus: come cambia il diritto di visita del genitore separato

Coronavirus: come cambia il diritto di visita del genitore separato

La grave emergenza sanitaria che ha interessato il mondo intero, ha trascinato con sé inevitabili ripercussioni anche nel diritto di visita al figlio del genitore non collocatario.

Le recenti sentenze della giurisprudenza di merito, infatti, hanno messo in evidenza come tale diritto di visita si ponga in relazione ad un difficile bilanciamento di interessi in conflitto: da un lato il pieno diritto alla bigenitorialità, dall’altro la tutela della salute pubblica e individuale.

In un tale contesto di ipertrofia legislativa, provvedimentale e giudiziaria, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla disciplina del diritto di visita del genitore separato o divorziato.

Partendo da quanto stabilito dal Governo, sul sito istituzionale si legge che “gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio”.

Tale indicazione va letta in raccordo ai diversi decreti del Presidente del Consiglio che hanno limitato notevolmente gli spostamenti dei cittadini sul territorio nazionale, pertanto si pone la questione di comprendere se sia concesso il diritto di visita laddove il genitore non assegnatario risieda in un comune diverso rispetto al figlio.

Al fine di risolvere il quesito, si segnala una recentissima ordinanza del Tribunale di Bari, del 26 marzo 2020, con la quale il Presidente, partendo dalla finalità sottesa ai vari decreti emanati dal Presidente del Consiglio – ossia quella di limitare il più possibile gli spostamenti sul territorio nazionale al fine di contenere il contagio da Covid-19–ha ritenuto che il diritto alla salute e all’incolumità dei cittadini debba prevalere sul diritto di visita del genitore separato, considerate anche le limitazioni di circolazione stabilite dal Governo.

Il giudice adito, pertanto, ha stabilito di limitare temporalmente tale diritto di visita, che può al contrario essere esercitato in via telematica (tramite videochiamate o Skype), sospendendo le visite paterne.

Per quanto concerne il diritto di visita del genitore che risiede nel medesimo comune in cui risiedono la madre e il figlio, invece, si segnala la recente ordinanza n. 49853 del 7 aprile 2020 del Tribunale di Roma, con la quale il giudice adito ha garantito il diritto di visita del padre in occasione delle festività pasquali, nonostante la madre fosse scappata in Trentino Alto Adige con il figlio.

In tale occasione il giudice investito d’urgenza della questione, ha ribadito che l’epidemia in atto non può in alcun modo interrompere il diritto di visita dei genitori.

Alla luce di tali decisioni della giustizia di merito, si è evidenziata la ricerca da parte dei Giudici di bilanciare i diversi diritti in gioco, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal Governo, ricerca orientata al buon senso e tesa a tutelare in primis il diritto alla salute ma anche il diritto alla bigenitorialità; infatti, quest’ultimo non può essere sospeso in termini assoluti e, laddove non può essere esercitato fisicamente, viene confortato dalla via digitale.

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